Made in England: i film di Powell e Pressburger

 
 

Quando Martin Scorsese era piccolo, si trovava spesso a guardare film britannici sulla TV di casa, trasmessi molto frequentemente sui canali americani. Appassionato dei loghi che rappresentavano le varie case di produzione, ce n’era uno in particolare che per lui prometteva sempre grandi cose: il bersaglio di The Archers, il simbolo dei film di Powell e Pressburger, che ebbero il potere di imprimersi per sempre nella sua mente. Made in England: i film di Powell e Pressburger, diretto da David Hinton (Strange Fish, Nora) e distribuito da Mubi, è un documentario sulla visionaria coppia lavorativa composta dall’inglese Michael Powell e dall’ungherese Emeric Pressburger, che collaborarono a numerosi film negli anni Quaranta e Cinquanta.

Scorsese, tra i produttori del film, accompagna il pubblico attraverso la filmografia di questi due cineasti tramite un vasto repertorio di prezioso materiale d’archivio. Parla non soltanto dal punto di vista di un maestro conclamato del cinema, ma anche e soprattutto da un punto di vista intimamente personale, sottolineando l’enorme influenza che Powell e Pressburger hanno avuto sul suo modo di lavorare, accostando talvolta scene dei film dei due artisti con quelle di sue opere, come Toro scatenato (1980) e L’età dell’innocenza (1993). La vincente collaborazione tra Powell e Pressburger portò alla creazione di film dallo stile unico: Duello a Berlino (1943), Un racconto di Canterbury (1944), Scala al paradiso (1946),  Narciso nero (1947), Scarpette rosse (1948) e I racconti di Hoffmann (1951), per citarne alcuni. In questi film l’uso del colore, della luce, del movimento e del senso della musica portano a una grande teatralità cinematografica, dove l’intensità della scena è spesso acuita da artifici e dal Technicolor, abbracciando spesso il surrealismo

Powell e Pressburger avevano il desiderio di fare film senza compromessi ma dovettero fare i conti con i paletti imposti dal sistema, che spesso richiedeva film più lineari e convenzionali. I due riuscirono comunque per anni a sperimentare all’interno dell’industria stessa ma alla lunga furono allontanati, troppo indipendenti e troppo poco lucrativi, e furono pressoché dimenticati per circa vent’anni. Fu grazie alla loro influenza su Scorsese e su altri registi americani della nuova generazione, come Brian De Palma e Francis Ford Coppola, che i loro film ebbero una seconda vita, portandoli ad ottenere negli anni Ottanta l’onore che si meritavano anche nel Regno Unito, quando ricevettero entrambi il BAFTA Fellowship, uno dei più grandi riconoscimenti cinematografici del paese. Tra Scorsese e Powell si sviluppò non soltanto una conoscenza professionale ma una importante amicizia, che portò il regista britannico in America, dove si sposò con Thelma Schoonmaker, montatrice storica di Scorsese e produttrice del documentario. 

Made in England: i film di Powell e Pressburger è un tributo da parte di Martin Scorsese al lavoro sui generis di questi due cineasti. È un documentario coinvolgente, che racconta la profonda amicizia e stima tra Powell e Pressburger. Emblematica per descrivere questa intesa è la frase che introduce tutti i film di The Archers: “Scritto, prodotto e diretto da Michael Powell ed Emeric Pressburger”. Formula singolare nella storia del cinema, che abbatte la rigida suddivisione dei ruoli, sottolineando l’efficacia della collaborazione.

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