Actual People - Ode all’indie

 

I Know I Am Not An Easy Woman

I have seen a million
pictures of my face
and still
I have no idea

- Elaine Kahn

“Cosa ti aspetta dopo la laurea?” è la domanda ricorrente che tormenta Riley, una ragazza di Philadelphia che, trasferitasi a New York per studiare filosofia, è ora nella sua ultima settimana di università. Il suo fidanzato l’ha appena lasciata per un’altra, i suoi tentativi di conquistare un ragazzo di Philadelphia sono fallimentari e tra un mese deve anche lasciare il suo appartamento perché, secondo il suo coinquilino trentenne, è semplicemente troppo “millenial”. La verità è che Riley è terrorizzata.

Actual People, distribuito da Mubi, è il film d’esordio del nuovo talento Kit Zauhar, che ha svolto anche il ruolo di sceneggiatrice, produttrice esecutiva e attrice. Girato a 24 anni con una troupe di 15 persone, in 10 giorni e con un budget di 10.000 dollari, Actual people, spiega la regista in un’intervista per il Notebook (rivista curata da Mubi), intende essere un omaggio alle produzioni indie a basso costo, che rendono possibile fare cinema, trovando sempre una narrazione fresca e audace. Non a caso il film si trova nella playlist della piattaforma chiamata “Indie d’America”.

Zauhar, come Riley, è una millenial a tutti gli effetti, che racconta la sua storia da millenial, con un linguaggio da millenial, utilizzando il tipico slang, video che fungono da intermezzo fra le scene e messaggi letti ad alta voce, in modo monotono, appiattendo qualsiasi possibile sfumatura emotiva. È normale che quando si fa un film su sé stessi si pensi di stare parlando alle persone che al momento stanno vivendo la stessa situazione. È una piacevole sorpresa quando, invece, si nota che in realtà la portata del film è ben più estesa. Zauhar stessa paragona questo tipo di film a una roccia metamorfica, che si conforma e si adatta a un nuovo tempo, tanto che prima o poi sembrerà diverso anche ai suoi occhi. Così di Actual people potranno farne tesoro persone di età, mentalità e proprie esperienze passate differenti. 

Actual People non pretende di essere un lavoro curato e preciso, ma piuttosto un ritratto fresco e veritiero di persone reali (come afferma anche il titolo) e di come a volte crescere possa essere strano, brutale, ma anche estatico. Constatando il riscontro che ha avuto con la critica, aggiudicandosi anche vari premi in giro per il mondo (Locarno Film Festival e Taipei Film Festival, per citarne un paio), sembra che Zauhar sia riuscita in questo intento.

Il film si rivolge a chiunque, in un momento di grande cambiamento, abbia paura di andare avanti e al contempo di rimanere indietro. Per avere una prova di ciò basta cliccare sul “registro degli ospiti” del sito ufficiale di Zauhar, una trovata simpatica che permette alle persone di scriverle virtualmente un messaggio. Ci sono i ragazzi della sua generazione a cui il film lascia una nuova consapevolezza di quanto sia bello ciò che si sta lasciando indietro, ma di quanto entusiasmante sia anche ciò che deve arrivare. C’è anche chi, grazie al film, ha ripensato con un sorriso nostalgico a quei momenti, ormai lontani, in cui costruirsi la vita da adulti faceva tanta paura. Ma il fulcro di ciò che Zauhar è riuscita a realizzare con Actual People è custodito, in mezzo a tutti gli altri, in questo breve ma significativo commento: “il tuo film mi ha fatto provare qualcosa”.

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