Nobody Wants This: Amore, religione e il potere dei media in una commedia leggera
Ci sono due sorelle che conducono un podcast sul sesso e sugli appuntamenti, un rabbino e suo fratello. Questo potrebbe sembrare l'inizio di una barzelletta, ma è in realtà il punto di partenza di Nobody Wants This, una nuova serie romantica disponibile su Netflix. Sviluppata in una decina di episodi da circa mezz’ora, la serie ci porta a riflettere su come, nonostante i cambiamenti sociali, nel 2024 le relazioni interreligiose possano ancora presentare complessità inaspettate. Il tema dell'amore tra persone di fedi diverse, che si crede spesso ormai superato, rivela invece nuove sfide, esplorate con leggerezza ma anche con consapevolezza.
Creata da Erin Foster, un’autrice non particolarmente conosciuta nel panorama televisivo, e diretta nei primi episodi da Greg Mottola, Nobody Wants This si propone come una commedia romantica, ma con il preciso intento di esaminare la dinamica sociale e culturale alla base di una relazione interreligiosa. Kristen Bell interpreta la conduttrice di un podcast ispirato al celebre Call Her Daddy, una piattaforma mediatica che si propone di parlare senza tabù di sesso e relazioni, confermando il suo status di figura forte e sicura di sé. Adam Brody, invece, veste i panni di un giovane rabbino, il cui approccio rilassato e moderno alla fede ebraica rappresenta un interessante contraltare all'agnosticismo schietto del personaggio di Bell.
La serie, sebbene innervata da un’ironia leggera e da momenti volutamente zuccherosi, non si limita a presentare una commedia romantica convenzionale. Il tema del podcast, elemento centrale della narrazione, è significativo perché incarna un preciso fenomeno della contemporaneità: il passaggio della sfera intima e privata nel dominio pubblico digitale. Le conversazioni tra le due sorelle, per quanto frivole e ironiche, rivelano come la digitalizzazione delle relazioni abbia alterato profondamente la nostra percezione dell'intimità, creando una cultura dell'esposizione mediatica e della performance. In questo senso, la serie è anche un’indagine su come i media, specialmente quelli digitali, influiscono sulle dinamiche amorose contemporanee, con una narrazione che gioca abilmente sulla connessione tra il mondo digitale e le relazioni interpersonali.
Dal punto di vista visivo, Greg Mottola dimostra ancora una volta il suo talento nel gestire il ritmo della commedia e creare un’atmosfera accogliente e dinamica, che permette ai personaggi di esprimersi al meglio. Il suo lavoro si riconosce nella capacità di bilanciare scene più intime e riflessive con momenti di dialogo veloce e brillante, seguendo uno stile che già aveva caratterizzato i suoi lavori precedenti come Superbad. La regia non è particolarmente innovativa, ma è funzionale alla narrazione, creando uno spazio confortevole che accompagna lo spettatore attraverso le dinamiche dolci e spesso prevedibili della relazione tra i protagonisti.
Tuttavia, ciò che distingue Nobody Wants This da altre commedie romantiche è la sua capacità di riflettere, anche se con leggerezza, sulle complessità delle relazioni interreligiose. La differenza tra la protagonista agnostica, che sfida apertamente convenzioni e dogmi, e il rabbino moderno, pur sempre legato alla sua identità religiosa, offre uno spunto interessante su come le differenze culturali possano essere sia motivo di scontro che di arricchimento. Il saliscendi della loro relazione, con i suoi inevitabili conflitti e riconciliazioni, segue uno schema narrativo classico, che rassicura lo spettatore ma, al tempo stesso, lo invita a riflettere sul significato profondo delle barriere sociali che ancora persistono.
Da un punto di vista critico, è importante notare che Nobody Wants This si inserisce in un panorama seriale ormai consolidato da Netflix e altre piattaforme di streaming, che producono commedie romantiche con grande frequenza. Questi prodotti, apparentemente "leggeri", spesso nascondono riflessioni più profonde sulla cultura contemporanea, e in questo caso la serie usa la lente della commedia romantica per esplorare le tensioni tra tradizione e modernità, fede e laicità, amore e appartenenza. La serialità diventa quindi un veicolo attraverso il quale il pubblico può confrontarsi con temi importanti, ma sempre all'interno di una cornice di intrattenimento accessibile.
In conclusione, Nobody Wants This non è solo una storia d'amore infarcita di cliché. Si tratta di una serie che, pur nel suo approccio consapevolmente banale, si propone di toccare nervi sensibili della nostra società, come il ruolo della religione, la digitalizzazione delle relazioni e la costruzione di identità complesse. Il pubblico che cerca un intrattenimento senza troppi pensieri troverà qui quello che desidera, ma chi volesse scavare un po' più a fondo scoprirà un discorso culturale sulla contemporaneità, fatto con ironia e intelligenza. Un prodotto che, senza pretendere di essere rivoluzionario, riesce a inserire elementi di riflessione in una narrazione che sa come attrarre e divertire.