Non ho mai… 4: si conclude il popolarissimo teen drama di Netflix

 
 

Tra teen drama e coming of age, Non ho mai… - Never Have I Ever (2020-2023) si è conclusa con la sua quarta stagione confermandosi una delle serie di maggior successo del genere sulla piattaforma Netflix, già molto farcita di prodotti simili quali Sex Education (di cui si attende la quarta stagione in autunno), Ginny and Georgia ed Élite.

L’ambientazione è quella tipica di molti film e serie tv adolescenziali, una high school nella periferia benestante di Los Angeles, dove ragazze e ragazzi con origini e situazioni familiari variegate vivono la loro quotidianità tra classiche crisi d’identità, prime cotte e aspirazioni per il futuro.

Protagonista è Devi, ragazza di origini indiane di cui seguiamo il percorso di crescita e di acquisizione di consapevolezza dal primo all’ultimo anno di liceo. A partire dall’evento devastante della morte improvvisa del padre Mohan a un concerto scolastico dove si esibiva come arpista, le vicende e i sentimenti di Devi vengono narrati con sottile ironia dalla voce fuori campo del famoso ex tennista John McEnroe, idolo paterno. Questo fatto traumatico costringerà la ragazza a fare i conti con sé stessa e la propria personalità, affrontando le sue emozioni e imparando dai suoi errori, anche grazie al supporto della famiglia, degli amici - specialmente delle amiche storiche Fabiola ed Eleanor - e della sua psicoterapeuta.

L’indole molto attiva, ambiziosa e frenetica di Devi la porta spesso a combinare disastri in vari ambiti, dall’amicizia allo studio, e soprattutto con i ragazzi con cui riesce a intessere relazioni, come Paxton, il più bello e popolare della scuola, e Ben, sua nemesi dai tempi delle elementari ma con cui c’è sempre stata un’attrazione. Il tutto accompagnato dalla presenza, anche se spesso ingombrante e conflittuale, della famiglia composta dalla madre, dalla cugina Kamala e dalla nonna paterna. I desideri personali di rivalsa e di ricerca della popolarità si scontrano e si intersecano con le aspirazioni per il futuro e la volontà di vivere al massimo, con tutti gli ostacoli che questo può comportare, soprattutto in adolescenza.

Pur non avendo un impianto formale e narrativo così originale per un teen drama, Non ho mai… presenta delle particolarità che la differenziano dalla maggior parte delle serie dello stesso genere sia recenti sia del passato, incentrate soprattutto su drammi relazionali. Calata nell’attualità di un contesto multiculturale, dove i protagonisti appartengono ad etnie differenti, la serie denota una spiccata volontà di rappresentare e avvalorare anche plurali identità e orientamenti sessuali, dalla presenza della consulente scolastica transgender fino al percorso di accettazione e consapevolezza dell’omosessualità di Fabiola con conseguente coming out.

Interessante è proprio la riflessione sull’accettazione della propria identità, sulla scoperta di sé e dei propri reali desideri, riconoscendo e ringraziando errori e fallimenti, visti come tappa fondamentale di crescita e miglioramento personale. Attraverso le vicissitudini che in ogni puntata Devi “non aveva mai” affrontato fino a quel momento, assistiamo alla sua evoluzione da una fisiologica immaturità adolescenziale a una graduale presa di coscienza e consapevolezza di sé in quanto giovane donna, in grado di affrontare la vita proprio perché capace di connettersi con le proprie emozioni e superare il dolore, come quello terribile della morte del padre.

Significativa in questo senso è una risposta della psicoterapeuta a un momento di sconforto della protagonista: «Devi, tu senti le emozioni in maniera molto forte, il che significa che qualche volta ti sentirai ferita in maniera altrettanto forte. Ma questo vuol dire anche che vivrai una vita che sarà emotivamente ricca e davvero bella». Ecco allora come una serie tv, che ha tra i suoi scopi principali l’intrattenimento, può contribuire a diffondere un messaggio di rispetto di sé e degli altri a partire dall’ascolto e dall’accettazione delle proprie emozioni e dal prendersi le proprie responsabilità, a qualsiasi età.

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