The Last Movie Stars. La coppia d’oro di Hollywood

 

Distribuita in Italia da Sky e NOW lo scorso dicembre, The Last Movie Stars (2022) è la nuova docu-serie in sei episodi ideata e diretta da Ethan Hawke -e prodotta da Martin Scorsese- che ci presenta con uno sguardo demitizzante, e confortante nella sua franchezza, la storia della vita, della carriera e del matrimonio di Paul Newman e Joanne Woodward.

Il progetto nasce dalla scoperta di numerose trascrizioni di interviste che Newman registrò negli anni ’80 coinvolgendo più di cento persone, tra amici e parenti, in vista di un’autobiografia che non vide mai la luce. I nastri delle registrazioni vennero infatti bruciati da Newman stesso, e per dare dunque vita alle trascrizioni, redatte dall’amico Stewart Stern e conservate dalla figlia Melissa Newman, Hawke assolda una pletora di attori tra cui George Clooney, Laura Linney, Sam Rockwell, e Zoe Kazan -solo per citarne alcuni- che presteranno la propria voce per interpretare le interviste condotte e raccontarci con una lente di ingrandimento la storia di una delle coppie più famose e longeve di Hollywood.

Merito dell’avvincente riuscita della serie va sicuramente a Ethan Hawke, che riesce a trascendere una narrazione canonica della coppia Newman-Woodward come dèi e divi, e si focalizza sulle loro fragilità e debolezze più umane, riaccompagnandoli lievemente sulla terra. I due diventano quindi Paul e Joanne, due ragazzi vogliosi di divorare la vita, che si conoscono a New York nel 1952, sul set dell’opera teatrale Picnic. Dall’incontro di questi due “Cosmic Orphans” (che è anche il titolo del primo episodio), il regista inizia ad eviscerare episodio dopo episodio i caratteri più intimi della loro relazione, analizzandone l’evoluzione e i rispettivi percorsi di ascesa e affermazione nel mondo del cinema

Pian piano si delineano quindi due personalità molto distanti l’una dall’altra, che però trovano il proprio equilibrio e sublimazione in uno stato di unione. Nella nostra coppia siamo in tre: il mio ego, l’ego di Paul, e la nostra coppia ed è proprio di quel noi, inteso come potenziale ed infinita espansione del loro amore, che si avvalgono per superare tutte le difficoltà che si possono presentare in 50 anni di matrimonio. Questa comunione esonda dal privato e trova ulteriore indagine anche nella sfera professionale. È infatti grazie alla chimica sul set che Joanne riesce, pellicola dopo pellicola, a tirare fuori la carica sensuale di Paul, e a sprigionarne il talento attoriale; così come è grazie Paul e al film La Prima Volta di Jennifer (1968) che Joanne riapproda sugli schermi dopo anni di assenza dedicati alla famiglia. Il cinema diventa quindi un medium tramite il quale i due riescono a rilevare gli aspetti più virtuosi della coppia, ed esorcizzare quelli più problematici, in una continua commistione tra in e fuori scena.

Realizzato durante la prima ondata di pandemia, The Last Movie Stars, assume una struttura narrativa particolare, figlia del momento storico in cui si inserisce. Infatti a filmati di archivio e spezzoni di film che vedono Newman-Woodward protagonisti si intrecciano videochiamate in lockdown su Zoom tra Hawke e il cast o i figli della coppia che, -tutti rigorosamente in abiti casual e alcuni con fastidiosi problemi di connessione Wi-Fi- provano le battute, scherzano e ricordano amabilmente Paul e Joanne, cercando di coglierne l’essenza più sincera e ricreandone, il più fedelmente possibile, squarci di quotidianità. The Last Movie Stars diventa quindi un racconto a più voci, che riesce però a procedere all’unisono, giocando sulla sovrapposizione tra la vecchia e la nuova Hollywood, e da documentario su due star diventa un documentario su due essere umani.

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